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Illidan Grantempesta
Illidan the Betrayer
Titolo Signore
Il Traditore
Signore delle Terre Esterne
Signore degli Illidari
Padrone degli Illidari
Prescelto
Genere Maschio
Razza Demone
Elfo della notte (precedentemente)
Classe Cacciatore di demoni, incantatore
Affiliazioni Illidari, Armata Spezzalegione
Ex affiliazioni Legione Infuocata, Impero Kaldorei, Resistenza Kaldorei, Guardie della Luna
Occupazione Carceriere di Sargeras, signore e padrone degli Illidari
Ex occupazioni Signore delle Terre Esterne, padrone del Tempio Nero, capitano delle Guardie della Luna
Locazione Seggio del Pantheon (lore)
varie
Stato Vivo
Parenti Malfurion Grantempesta (fratello gemello)
Tyrande Soffiabrezza (cognata)
Shandris Piumaluna (nipote adottiva)
Mentori Kil'jaeden, Rhonin
Allievi Varedis Vilanima, Leotheras il Cieco, Alandien

Illidan Grantempesta (Illidan Stormrage), conosciuto anche come il Traditore (Betrayer), è il primo cacciatore di demoni, l'ex autoproclamato Signore delle Terre Esterne, l'ex custode del Tempio Nero e il capo originale degli Illidari. È il fratello gemello di Malfurion Grantempesta ed era, come suo fratello, innamorato della sacerdotessa Tyrande Soffiabrezza. Originariamente un potentissimo incantatore degli elfi della notte, Illidan tradì ufficialmente il suo popolo disertando in favore della demoniaca Legione Infuocata durante la Guerra degli Antichi, benché le sue ragioni fossero nobili in quanto egli ambiva segretamente a respingere l'invasione della Legione. Alla fine tornò dalla parte degli elfi della notte, ma il fatto che aesse creato un secondo Pozzo dell'Eternità alla fine della guerra spinse la sua gente a chiamarlo "Traditore" e a imprigionarlo nelle Profondità dell'Eremo sotto il Monte Hyjal. Lì egli rimase per più di diecimila anni, sorvegliato dalla vigilante Maiev Cantombroso e dalle sue guardiane.

Quando la Legione invase nuovamente Azeroth durante la Terza Guerra, Tyrande liberò Illidan dalla sua prigione perché combattesse ancora una volta i demoni al suo fianco. In seguito consumò l'energia vile del Teschio di Gul'dan e si trasformò in un demone per sconfiggere il signore del terrore Tichondrius, atto per il quale fu bandito da Malfurion. Dopo la sconfitta della Legione alla fine della guerra, Illidan decise di giurare fedeltà al signore dei demoni Kil'jaeden acconsentendo a distruggere la traditrice creazione di Kil'jaeden, il Re dei Lich, come mezzo per scoprire di più sul suo vero nemico: la Legione Infuocata. Benché riuscì ad assemblare un'armata di servitori impiegando i naga guidati da Dama Vashj, gli sforzi di Illidan vennero vanificati dagli elfi della notte e fu costretto a fuggire attraverso il reame frammentato delle Terre Esterne. Lì lui e i suoi naga trovarono nuovi alleati negli elfi del sangue guidati da Kael'thas Solealto e nei draenei Spezzati guidati da Akama, con il cui aiuto rovesciò il tirannico signore delle Terre Esterne Magtheridon reclamando il reame frammentato per sé. Illidan in seguito viaggiò con i suoi alleati verso la fortezza del Re dei Lich a Corona di Ghiaccio in un ultimo tentativo di completare la missione di Kil'jaeden, ma fu ostacolato e quasi ucciso dal campione del re dei lich, il cavaliere della morte Arthas Menethil.

Tornato alle Terre Esterne, Illidan smise di fingere di servire Kil'jaeden e chiamò a raccolta la sua armata, gli Illidari, per combattere la sua vera guerra contro la Legione Infuocata. Addestrò un'armata di cacciatori di demoni elfici a sua immagina e si preparò a distruggere il mondo di Argus, ma i suoi metodi estremi e la focalizzazione su nient'altro che non fosse il suo obiettivo portarono all'alienazione dei suoi alleati Kael'thas e Akama. Per mezzo delle manipolazioni di Kil'jaeden, l'Alleanza e l'Orda invasero le Terre Esterne e iniziarono a smantellare le forze di Illidan credendo che egli non fosse migliore dei demoni che affermava di combattere. Pur riuscendo a distruggere la roccaforte demoniaca di Nathreza, il Traditore infine fu circondato e messo al tappeto nel suo stesso santuario da Akama, un gruppo di avventurieri di Azeroth e la sua ex carceriera assetata di vendetta, Maiev. Quest'ultima portò il cadavere di Illidan nelle Segrete delle Custodi cosicché il suo spirito potesse soffrire per il resto della sua eterna sentenza. Rimase lì per anni prima che la Legione invadesse nuovamente.

Scoppiò uno scontro per l'anima di Illidan tra la Legione e le forze di Azeroth, inclusi i rimanenti Illidari, evento che culminò nella resurrezione di Illidan presso la Rocca della Notte. Di conseguenza il Traditore si unì alle forze dei difensori di Azeroth nella battaglia contro la Legione lungo la Riva Dispersa e fin dentro la Tomba di Sargeras. Durante una lotta con Kil'jaeden nella Distorsione Fatua, Illidan usò un artefatto noto come la Chiave di Sargeras per aprire una frattura che portò i mondi di Azeroth e Argus a unirsi e accompagnò i campioni di Azeroth nel viaggio verso Argus per affrontare la Legione. Al loro fianco c'era l'Armata della Luce, il cui capo, il naaru primordiale Xe'ra, credeva che Illidan fosse il Prescelto, un eroe della Luce profeticamente destinato a porre fine all'era dei demoni. Illidan ripudiò l'idea che il suo destino fosse già scritto e uccise Xe'ra quando il naaru tentò di infondere in lui la Luce con la forza. L'Armata della Luce e i suoi alleati assaltarono infine il seggio del potere di Sargeras, Antorus, e liberarono gli spiriti tenuti in cattività dal Pantheon dei titani, che avevano imprigionato Sargeras nel Seggio del Pantheon per le sue trasgressioni. Mentre il resto degli eroi di Azeroth tornava a casa nel suo mondo, Illidan scelse di rimanere, diventando il carciere di Sargeras.

Illidan è stato introdotto come un personaggio di supporto in Warcraft III: Reign of Chaos, ma tornò come uno dei protagonisti e successivamente antagonisti nel sequel The Frozen Throne. È anche uno dei personaggi principali di Legion.

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